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Il “cowboy scandinavo” Chistian Kjellvander è il caposcuola di una scena musicale in fermento con Nick Drake, Leonard Cohen, Mark Lanegan, Bergman e Kaurismaki nel cuore.
Kjellvander è nato a Ystad, una città di porto sul punto sud della Svezia e ha iniziato giovanissimo a fare musica, prima con la band alt-country Losegoats e poi come solista. Musica scarna, a volte desertica e notturna, capace di fotografare i contrasti e chiaroscuri della sua terra, basata sulla sua voce, al tempo stesso calda e soffusa e sugli strumenti
acustici come le chitarre, il banjo, il cello e il violino. Paesaggi lunari ai quali talvolta si aggiunge il controcanto di una voce femminile o di una chitarra elettrica, con la capacità di svuotare improvvisamente la canzone nei suoi momenti più drammatici.
Storie di amori impossibili, promesse non mantenute, di viaggi, partenze e ritorni dal porto di quella cittadina a sud della Svezia e a nord di tutto il resto, cantate da una delle voci più autorevoli del panorama scandinavo che ha influenzato, nonostante la sua giovane età, artisti come The Tallest Man on the Earth, Bjorn Kleinhenz, Thomas Jonsson, Kristofer Astrom, Tarantula Waltz, Lancaster Orchestra, Perishers e Damien Jurado.
Christian Kjellvander, ha poco più di quarant’anni e ha già realizzato oltre 30 (!) dischi e suonato al fianco di straordinari musicisti tra cui Leonard Cohen e Ryan
Adams. L’America, dove ha anche vissuto, ha sempre rappresentato una via di fuga verso il west e il suo mito, ma Kjellvander non ha mai rinunciato all’amore per i suoi luoghi d’infanzia.
Le sue ballate sembrano fotografie in bianco e nero senza tempo capaci di rivelare continuamente nuovi segreti ad ogni ascolto.